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ELEMENTI DI ORTOGNATODONZIA E GNATOLOGIA 3D
Questo testo è un punto fermo dopo altri 11 anni di lavoro nei vai campi che in questi anni si stanno sviluppando parallelamente nel campo dell'ortodonzia, della gnatologia e dei rapporti con la colonna vertebrale, grazie all'ingresso della genetica e delle nuove tecnologie 3D in tutti i settori, le quali hanno consentito di orientarsi con maggiore precisione nel settore della macro e microstruttura del cranio e della colonna. DI conseguenza si è reso necessario strutturare un protocollo operativo/diagnostico terapeutico che consentisse un risultato finale terapeutico adeguato al nostro tempo "postdigitale".
ABSTRACT
CAPITOLO I - ANTROPOLOGIA DEL GENOMA | CHAPTER I - ANTHROPOLOGY OF GENOMA | |
Le moderne acquisizione nell’ambito genetico, neurologico e delle tecniche 3D hanno permesso di aggiornare lo schema di lavoro riguardante non solo i protocolli clinici sviluppati e schematizzati già nel testo di Gnatologia clinica, ma anche le “linee guida del ministero della salute sulla disfunzione posturale”. Dal testo “La Caccia al Grande Animale e la nascita dell’Immagine del Sé. Tracce biologiche e culturali” si sancisce l’ingresso della Genetica e dell’Antropologia del Genoma nel protocollo. L’analisi del DNA delle grandi scimmie antropomorfe e del Papio Hamadryaha ha mostrato come il genoma sia molto simile a quello umano rispetto a quello del gorilla, tanto che l’altezza del sapiens era già quella attuale (177,4 cm). Sul fronte artistico invece grazie al ritrovamento del Ritratto Lucano, rivelatosi essere il probabile volto di Leonardo da Vinci, ha permesso di produrre il testo “Leonardo’s face” dove è stato utilizzato il protocollo festa2face, con il quale è possibile confrontare i volti incerti della Storia dell’Arte. Nell’ambito della terapia dei DTM il Prof. Bill Farrar (Normandie Study Group in Alabama) ha sistematizzato il concetto di incoordinazione condilo-discale, mentre il Prof. Tanaka (Università di San Diego) ha definito le patologie muscolari, asimmetrie muscolari del complesso cranio facciale e parafunzioni da eccesso di contatto e assenza di contatto Nella maggior parte dei primati vi è la capacità di riconoscere i volti e questa capacità probabilmente è connessa all’ evoluzione della postura eretta, la ricerca genetica ha dimostrato, inoltre, che l’utilizzo prevalente di un arto rispetto all’altro porterebbe ad asimmetrie negli emisferi che si ripercuotono in un’asimmetria scheletrica. Da ciò si può dedurre che le informazioni genetiche relative alla posizione del cranio e della colonna siano già presenti nel sapiens. I crani antichi ritrovati a OPI sono stati analizzati e confrontati tramite tecniche 2D e 3D con quelli della popolazione attuale e hanno mostrato un inbreending del 95%. Anche per quanto riguarda le modifiche della colonna vertebrale durante l’evoluzione sembra si sia mantenuto nell’ H. Sapiens ma non nel Neanderthal, nel quale sembra ci sia stato un allineamento rettilinizzato. Tali valutazioni in ambito antropologico possono essere applicate nella terapia gnatologica. Viene riportato il caso di un paziente affetto da cefalea tensiva e dolore muscolare alla palpazione che viene trattato con splint di stabilizzazione associato a particolari esercizi posturali della lingua con il risultato di ottenere una “ricorticalizzazione del dolore da contatto occlusale” |
The modern acquisitions in the genetic, neurological and 3D techniques have allowed us to update the working scheme concerning not only the clinical protocols developed and schematized already in the text of clinical Gnathology, but also the "guidelines of the Ministry of Health on postural dysfunction ". From the text "The Hunt for the Great Animal and the birth of the Self-image. Biological and cultural traces "establishes the entry of Genetics and Genome Anthropology into the protocol. The analysis of the DNA of the great anthropomorphic apes and of the Papio Hamadryaha showed how the genome is very similar to the human one compared to that of the gorilla, so much so that the height of the sapiens was already the current one (177.4 cm). On the artistic front, on the other hand, thanks to the discovery of the Portrait of Lucan, revealed to be the probable face of Leonardo da Vinci, he allowed to produce the text "Leonardo's face" where the festa2face protocol was used, with which it is possible to compare the uncertain faces of History Art. In the field of DTM therapy, Dr. Bill Farrar (Normandie Study Group in Alabama) systematized the concept of condylar-discal incoordination, while Dr. Tanaka (University of San Diego) defined muscular pathologies, muscular asymmetries of the complex skull of the facial complex and parafunctions from excess contact and absence of contact In most primates there is the ability to recognize faces and this is probably related to the evolution of the upright posture, genetic research has shown, moreover, that the prevalent use of a limb relative to the other would lead to asymmetries in the hemispheres which have repercussions in skeletal asymmetry. From this it can be deduced that the genetic information concerning the position of the skull and the column is already present in the sapiens. The ancient skulls found at OPI were analysed and compared using 2D and 3D techniques with those of the current population and showed a 95% inbreeding. Also, regarding the changes in the spine during evolution it seems to have remained in the H. Sapiens but not in the Neanderthal, in which there seems to have been a rectilinear alignment. Such evaluations in the anthropological field can be applied in gnathological therapy. The case of a patient suffering from tension headache and muscle pain on palpation is reported, which is treated with stabilization splint associated with postural exercises of the tongue with the result of obtaining a "recorticalization of pain from occlusal contact" |
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CAPITOLO III - TRANSIZIONE DAL 2D AL 3D: IL METODO FESTA2FACE | CHAPTER III - TRANSITION FROM 2D TO 3D: THE FESTA2FACE METHOD | |
Sin dal rinascimento con Vitruvio, Leonardo e Michelangelo si può affermare che esisteva un metodo ripetibile, la Divina Proporzione o Sezione Aurea, con la quale strutturare case e templi secondo la proporzione ideale di un uomo. Leonardo da Vinci riuscì, infatti, a riprodurre tridimensionalmente il volto in 2D sulla superfice piana del dipinto ricostruendo fedelmente il piano sagittale, coronale e quello assiale; i tre piani della ricostruzione 3D attraverso le dissezioni sul cadavere. L’orientamento della testa nello spazio 3D adotta due tipi di protocolli: il primo, il metodo festa2face, basato sugli studi dell’arte rinascimentale e il secondo, il protocollo TMJ Posture, finalizzato al posizionamento corretto del cranio e, soprattutto dell’ATM. Attraverso l’utilizzo del software Dolphin 3D il cranio, sarà sezionato virtualmente nei tre piani dello spazio, coronale, sagittale e assile, in modo che potrà essere posizionato parallelo alla base dell’osso occipitale e al Piano di Francoforte. Dopo ciò sarà possibile ricostruire virtualmente i radiogrammi 2D (teleradiografia laterale, OPT, stratigrafia dell’ATM, cross sections, teleradiografia postero-anteriore, submento vertex) che interessano per l’interpretazione diagnostica 3D del cranio e delle strutture somatiche correlate. Terminato l’orientamento 3D del cranio e la ricostruzione dei radiogrammi 2D si può ricostruire la muscolatura facciale e del collo, documentando in modo particolare la larghezza e la lunghezza del massetere prima e dopo terapia gnatologica/ortodontica. |
Since the Renaissance with Vitruvius, Leonardo and Michelangelo it can be affirmed that existed a repeatable method, the Divine Proportion or Golden Ratio, with which to structure houses and temples according to the ideal proportion of a man. In fact, Leonardo da Vinci succeeded in reproducing the 2D face three-dimensionally on the flat surface of the painting by faithfully reconstructing the sagittal, coronal and axial planes; the three planes of 3D reconstruction through dissections on the corpse. The orientation of the head in 3D space adopts two types of protocols: the first, the festa2face method, based on studies of Renaissance art and the second, the TMJ Posture protocol, aimed at the correct positioning of the skull and, above all, of the TMJ. With the Dolphin 3D software, the skull, will be virtually dissected in the three planes of space, coronal, sagittal and axial, so that it can be positioned parallel to the base of the occipital bone and the Frankfurt plane. After this it will be possible to reconstruct virtually the 2D radiograms (lateral tele radiography, OPT, TMT stratigraphy, cross sections, posterior-anterior tele radiography, vertex sub-assay) which are of interest for 3D diagnostic interpretation of the skull and related somatic structures. After the 3D orientation of the skull and the reconstruction of the 2D radiograms, the facial and neck muscles can be reconstructed, documenting the width and length of the masseter before and after gnathological / orthodontic treat |
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CAPITOLO IV - TRANSIZIONE DALLA DIAGNOSI 2D ALLA DIAGNOSI 3D | CHAPTER IV - TRANSITION FROM 2D DIAGNOSIS TO 3D DIAGNOSI | |
Il “Flusso Diagnostico/Terapeutico con i protocolli festa2face e TMJ Posture” è una sequenza logica di azioni diagnostiche e terapeutiche, cliniche e radiologiche mediante software dedicati che consentano di completare una diagnosi craniofacciale e posturale integrate in modo ampio, corretto e analitico in 3D a livello neurologico/osseo/ muscolare e di conseguenza di intraprendere un’altrettanta corretta terapia gnatologica/ortodontica/riabilitativa. Tramite il protocollo festa2face e TMJ Posture si sono cercati quei valori legati all’evoluzione attuale dell’Homo Sapiens che potessero dare non solo valutazioni “orizzontali” (Andrews), ma su studi “longitudinali” lungo l’arco dell’evoluzione che tenessero conto anche delle modifiche che avvengono a livello basale e posturale nell’individuo nell’arco della “sua” vita. Per tale motivo con il suddetto protocollo si è effettuata una simulazione cefalometrica 3D sui crani di OPI di individui di 4000 anni fa. Sussistono da una parte le prescrizioni di Roth che tende a portare le radici più accostate sulla corticale e dall’altra quella MBT, che le posiziona invece più sulle corticali palatina e linguale. Il protocollo festa2face e TMJ Posture incontra le due prescrizioni nel riposizionamento di canini e premolari dove si è persa la maggiore quantità di osso nell’evoluzione. Mentre, infatti, nelle arcate antiche di OPI canini e premolari potevano trovarsi in posizione più verticale (Roth), nelle arcate attuali, essendo aumentato il numero degli osteoclasti in queste aree, si tende a dare torque più positivo cercando di portare le radici verso le corticali palatina e linguale (McLaughin o MBT). Questa contrazione però della zona canino-premolare tende a dislocare posteriormente la mandibola e i condili articolari, determinando una inversione della curvatura cervicale e, di conseguenza, di quella dorsale e lombo-sacrale |
The "Diagnostic / Therapeutic Flow with the protocols festa2face and TMJ Posture" is a logical sequence of diagnostic and therapeutic, clinical and radiological actions through dedicated software that allow to complete a craniofacial and postural diagnosis integrated in a wide, correct and analytical way in 3D. neurological / osseous / muscular level and consequently to undertake the same correct gnathological / orthodontic / rehabilitation therapy. The protocol festa2face and TMJ Posture sought those values related to the current evolution of Homo Sapiens that could give, not only "horizontal" evaluations (Andrews), but on "longitudinal" studies along the evolutionary axis that consider also the changes that occur at the basal and postural level in the individual during "his" life. For this reason, with the protocol, a 3D cephalometric simulation was performed on the skulls of OPI individuals of 4000 years ago. On the one hand there are Roth's prescriptions which tend to bring the roots closer to the cortical and, on the other, the MBT, which places them more on the palatal and lingual cortical. The festa2face and TMJ Posture protocol meets the two prescriptions in the repositioning of canines and premolars where the greatest amount of bone in the evolution has been lost. While, in fact, in the ancient arches of OPI canines and premolars could be in a more vertical position (Roth), in the current arches, since the number of osteoclasts in these areas has increased, they tend to give more positive torque trying to bring the roots towards the Palatal and lingual cortices (McLaughin or MBT). However, this contraction of the canine-premolar area tends to displace the jaw and the joint condyles posteriorly, causing an inversion of the cervical curvature and, consequently, of the dorsal and lumbo-sacral curvature. |
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CAPITOLO V - Applicazioni cliniche del protocollo festa2face® e TMJ Posture® | CHAPTER V - Clinical applications of the festa2face® and TMJ Posture® protocol | |
Il capitolo inizia riportando un excursus riguardo la storia dell’essere umano sin dall’homo sapiens, rispetto al quale, con il passare degli anni, si sono delineate le diverse tipologie facciali, le malocclusioni e l’affollamento dentario. Questo dipende dal fatto che i mascellari nel tempo abbiano subìto dei cambiamenti, anche e soprattutto in funzione dei diversi condizionamenti ambientali, quali la dieta. Quindi con il passare degli anni si sono delineate le diverse tipologie facciali e le diverse malocclusioni anche al variare della consistenza del cibo, la quale ha avuto importante influenza sullo sviluppo muscolare e di conseguenza mandibolare. Seguono alcuni esempi di casi clinici in cui è particolarmente evidente come le modifiche della dieta abbiano determinato una modifica nella struttura del cranio e della colonna. I casi presentati vengono trattati con il protocollo festa2face® e TMJ Posture® per la disfunzione dell’ATM. Sono presentati, poi, anche casi clinici che testimoniano come la chirurgia ortognatica, associata a trattamento ortodontico fisso con tecnica straight-wire, possa modificare la curvatura della colonna cervicale, in conseguenza alla modifica del rapporto tra i mascellari. Il capitolo si conclude con la presentazione di un caso trattato, per disfunzione dell’ATM, con allineatori attivi. Si dimostra come questi ultimi, nell’ambito del protocollo festa2face® e TMJ Posture®, diano risultati sovrapponibili al trattamento con apparecchiatura fissa. È infatti documentato nel testo come, alla fine del trattamento, si siano regolarizzate le curvature della colonna e la posizione della mandibola, così come il diametro trasversale del mascellare superiore, grazie ad un aumento di torque, e la posizione delle radici all’interno delle corticali |
The chapter starts with an overview of the history of the human being since homo sapiens’ period, regarding which, over the years, the different facial types, malocclusions and dental crowding have been outlined. This depends on the fact that the jaws underwent changes over time, also and above all depending on the different environmental conditions, such as the diet. Then, over the years, the different facial types and the different malocclusions have been outlined even thanks to the variation of the consistency of the food, which had an important influence on the muscle and consequently on the mandibular development. Here are some examples of clinical cases in which it is particularly evident that changes in the diet have led to a change in the structure of the skull and of the column. The cases showed are treated with the festa2face® and TMJ Posture® protocol for TMJ dysfunction. Then there are also clinical cases which show how orthognathic surgery, associated with fixed orthodontic treatment with straight-wire technique, can modify the curvature of the cervical spine, because of the modification of the relationship between the maxillae. The chapter ends with the presentation of a treated case, due to TMJ dysfunction, with active aligners. It is shown that the latter ones, as part of the festa2face® and TMJ Posture® protocol, give results that can be overlapped with the treatment with fixed equipment. In fact, in the text it is documented how, at the end of the treatment, the curvature of the spine and the position of the jaw were regularized, as well as the transverse diameter of the upper jaw, thanks to an increase in the torque, and the position of the roots inside the cortical |
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CAPITOLO VI - La Diagnosi in Ortodonzia e Gnatologia 3D | CHAPTER VI - Diagnosis in Orthodontics and 3D Gnathology | |
La prima parte di questo capitolo presenta diversi importanti studi che sono stati pubblicati riguardo il tema di come, e se, il condilo e la fossa glenoide possano differire nella forma tra un soggetto e l’altro con varie malocclusioni. Benché l’influenza dell’occlusione sulla morfologia del condilo e della fossa glenoide sia ancora oggetto di diatribe, diversi autori hanno dimostrato che pazienti con II o III classe scheletrica presentano una morfologia dell’ATM individualizzata. Emerge inoltre da alcuni studi che la mandibola sembri guidare la crescita di entrambi i mascellari in senso sagittale e verticale, anche nei soggetti asimmetrici. Segue una descrizione su come si sia arrivati alla moderna radiologia volumetrica in odontoiatria. Dalla cefalometria, infatti, si è passati prima alla TAC e poi alla più recente metodologia d’acquisizione volumetrica chiamata TCCB/CBCT (Tomografia Computerizzata Cone Beam). Questa tecnologia permette di effettuare esami dai costi contenuti, con ottima qualità delle immagini e bassa dose di radiazioni, e soprattutto, rispetto ad un’acquisizione radiologica convenzionale, piana, permette di avere un’infinita quantità d’informazioni in più. È d’obbligo specificare però, come questa sia una tecnologia che richiede una curva d’apprendimento non indifferente per la rielaborazione dei concetti cefalometrici che si è sempre stati abituati ad indagare in due dimensioni. Viene riportata un’accurata descrizione della tomografia assiale computerizzata, la cui ultima evoluzione è rappresentata dai tomografi a spirale (Spiral CT o S-CT), e della tecnologia cone-beam, la quale rappresenta un’importante innovazione nel campo dei sistemi di acquisizione tomografici e delle ricostruzioni volumetriche. La descrizione di quest’ultima tecnologia nel testo è molto accurata, in termini di svolgimento ed elaborazione dell’esame, vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali, e anche storia dei progressi, dalla prima apparecchiatura cone-beam, del 1997, a quelle odierne: Morita, i-CAT, NewTom 9000, NewTom 3G . Rispetto ai convenzionali scanner CT multidetettore, i sistemi CBCT sono più economici ed emettono dosi inferiori di radiazioni ionizzanti, pur mantenendo una eccellente risoluzione delle immagini. La paura di esporre il paziente a dosaggi eccessivi, pare quindi non supportata da evidenze scientifiche. Un paragrafo del capitolo è dedicato anche agli svantaggi della tecnologia CBCT, i quali sono comunque di minima rilevanza rispetto alle potenzialità offerte da questa tecnologia. È riportata anche una spiegazione dettagliata riguardo il ruolo della cone-beam nell’ ortodonzia (studio di elementi dentari ritenuti, ectopici, sovrannumerari, della quantità e qualità dell’osso disponibile in prospettiva di una ‘’movimentazione‘’ ortodontica, analisi cefalometrica), ed i vantaggi che sono garantiti in questa branca da un’analisi tridimensionale. Altro punto trattato nel capitolo è il software Dolphin, il software che permette l’elaborazione dei volumi 3D derivati dal CBCT con estrema semplicità. Con questo potente strumento di rielaborazione le immagini si possono facilmente ruotare ed orientare, e la segmentazione della densità del tessuto può essere regolata per osservazioni più dettagliate. I punti di repere sono in parte in comune con la sistematica 2D e in parte nuovi. Il sofware Dolphin 3D è un potente strumento per la diagnostica, i piani di trattamento, la documentazione dei casi. L’ultima disamina è quella sulla cartella clinica ortodontica-gnatologica, la quale deve prevedere una parte che indaga le problematiche ortodontiche ed una parte che indaga approfonditamente le problematiche gnatologiche. |
The first part of this chapter shows several important studies that have been published about how, and if the condyle and the glenoid fossa can differ in shape among people with various malocclusions. Although the influence of occlusion on the morphology of the condyle and of the glenoid fossa is still topic of diatribes, several authors have shown that patients with II or III skeletal class present an individualized TMJ morphology. From some studies it’s shown that the mandible seems to drive the growth of both jaws in a sagittal and vertical sense, even in asymmetric patients. Then there is a description of how we arrived at the modern volumetric radiology in dentistry. In fact, from the cephalometry, we first switched to the CT and then to the most recent volumetric acquisition methodology called CBCT (Computerized Tomography Cone Beam). This technology makes it possible to carry out examinations at low cost, with excellent image quality and low radiation dose, and above all, then to a conventional, flat radiological acquisition, which allows an infinite amount of information to be added. It is, however, necessary to underline how this technology requires a non-indifferent learning curve for the re-elaboration of cephalometric concepts that have always been used to investigate in two dimensions. An accurate description of the computerized axial tomography is reported, whose latest evolution is represented by spiral tomographs (Spiral CT or S-CT), and the cone-beam technology, which represents an important innovation in the field of acquisition systems. tomographic and volumetric reconstructions. The description of this latest technology in the text is very accurate, in terms of carrying out and processing the exam, advantages compared to traditional systems, and also history of progress, from the first cone-beam device, in 1997, to the current ones: Morita , i-CAT, NewTom 9000, NewTom 3G. Compared to conventional multidetector CT scanners, CBCT systems are cheaper and emit lower doses of ionizing radiation, while maintaining excellent image resolution. The fear of exposing the patient to excessive doses, therefore, seems to not be supported by scientific evidence. A paragraph of the chapter is also dedicated to the disadvantages of CBCT technology, which are however of minimal relevance compared to the potential offered by this technology. There is also a detailed explanation of the role of the cone-beam in orthodontics (study of dental elements, ectopic, supernumerary, of the quantity and quality of bone available in perspective of an orthodontic "movement", cephalometric analysis), and the advantages that are guaranteed in this field by a three-dimensional analysis. Another point dealt in the chapter is the Dolphin software, that allows the processing of 3D volumes derived from CBCT with extreme simplicity. With this powerful re-processing tool, images can be easily rotated and oriented, and tissue density segmentation can be adjusted for more detailed observations. The repere points are partly in common with the 2D system and partly new. The Dolphin 3D software is a powerful tool for diagnostics, treatment plans, case documentation. The last examination is the orthodontic-gnathological clinical record, which include on one hand the investigations of some orthodontic problems, and on the other the gnathological problems in depth. |
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CAPITOLO VIII - Protocollo di rieducazione posturale in ortodonzia | CHAPTER VIII -Postural rehabilitation protocol in orthodontics | |
All’interno del protocollo di Ortodonzia si colloca una consulenza di carattere posturale e riabilitativo dedicata alle problematiche dell’apparato muscolo scheletrico. L’obiettivo è supportare la buona riuscita dell’intervento ortodontico, lavorando sinergicamente per riequilibrare eventuali disturbi posturali associati. L’intervento è indirizzato alla rieducazione motoria per i pazienti che intraprendono la terapia ortodontica e che presentino, in associazione, disturbi posturali. Grazie a tecniche integrate di valutazione e trattamento, la somministrazione di esercizidi stretching, potenziamento e simmetrizzazione, è possibile ripristinare la corretta funzionalità osteoarticolare: la postura complessiva della persona verrà quindi rieducata, procedendo in affiancamento alla terapia ortodontica L’intervento ortodontico risulta essere supportato efficacemente da un protocollo di rieducazione motoria, curativo e preventivo, efficace e personalizzato sulle diverse esigenze di ogni paziente |
Within the Orthodontic protocol there is a postural and rehabilitative consultancy dedicated to the problems of the musculoskeletal system. The goal is to support the success of the orthodontic intervention, working synergistically to rebalance any associated postural disorders. The intervention is aimed at re-education/rehabilitation for patients who undergo orthodontic therapy and who present, in association, postural disorders. Thanks to integrated assessment and treatment techniques, the administration of stretching, strengthening and symmetrization exercises, it is possible to restore the correct osteoarticular function: the overall posture of the person will then be re-educated, proceeding alongside the orthodontic treatment. Orthodontic intervention is effectively supported by a rehabilitative Protocol that is curative and preventive, effective and customized to the different needs of each patient. |
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DENTAL ALIGNERS | ||
Dental aligners are an orthodontic technique now consolidated over the years. Aligners are removable and individualized invisible masks made of thermoplastic polymers.They are individualized devices to be used approximately 22 hours a day, which are changed every 14 days. We obtain models of virtual dental arches obtained from a scanof the dental impressions o directly scanning the dental arches of our patient.. They can be used both for younger patients and adults because the innovations in this technology allows us to treat all types of malocclusion from the classic dental crowding to more complex therapies such as open bites and exctrations treatments. Tooth movement biomechanics does not change even if we are using aligners. Treatments with aligner could be shorter compared to conventional fixed appliance |
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TRATTAMENTO ORTODONTICO IN DENTIZIONE PERMANENTE | ORTHODONTIC TREATMENT IN PERMANENT DENTITION | |
Il trattamento ortodontico nella dentizione permanente comporta quattro obiettivi principali: estetica dei tessuti molli, salute dell'ATM e dei muscoli, occlusione funzionale e stabilità a lungo termine. Al fine di stabilire un approccio sistematico a tutte le diverse malocclusioni, il nostro protocollo definisce cinque fasi sequenziali. Primo passo "VALUTAZIONE DELL’ATM E MUSCOLI": ATM e muscoli sono valutati per identificare qualsiasi disfunzione e/o qualsiasi posizione condilare alterata nella cavità glenoidea. Questo dovrebbe essere il punto di partenza di qualsiasi trattamento ortodontico. La salute dei muscoli e una posizione condilare corretta devono essere stabiliti prima di definire l'occlusione finale pianificata. Seconda fase "VALUTAZIONE DELLA STRUTTURA SCHELETRUCA, PATTERN CRESCITA RESIDUA, MACRO ESTETICA": La valutazione della struttura scheletrica e il pattern di crescita residua sono i due fattori principali che devono essere integrati durante la pianificazione della configurazione definitiva dell'occlusione dentale. Una crescita sfavorevole può interferire con la biomeccanica del trattamento e portare a un risultato finale non soddisfacente. La direzione e l'intensità della crescita devono essere chiaramente definite prima di qualsiasi procedura ortodontica. Terzo passo "VALUTAZIONE MINI ESTETICA E ANALISI DELLA DENTATURA ANTERIORE": La mini estetica comporta la valutazione delle labbra a riposo e mentre si sorride. Le labbra devono circondare i denti come fa una cornice con un'immagine. Per questo motivo le labbra devono essere valutate sempre prima dei denti. La configurazione dentale inizia identificando la posizione anteriore superiore e inferiore dell'incisivo, compresa la posizione antero-posteriore, la il torque radicolare e la posizione verticale. In secondo luogo, sono definite le linee mediane dentali, l'esposizione gengivale, l'arco del sorriso, il piano occlusale (intonazione, inclinazione, rollio). Il setup dentale termina identificando l'occlusione dei denti posteriori. Quarto passo "MICRO ESTETICA": La microestetica implica la valutazione della forma del dente e le sue proporzioni in ambito intra-arcata e inter-arcata. I tessuti parodontali sono successivamente analizzati per stabilire l'eventuale necessità di riduzione o aumento del tessuto. Quinto passo "PIANO OCCLUSALE E SETUP POSTERIORE DEI DENTI": L'ultimo passaggio raccoglie tutte le informazioni precedenti per completare l'occlusione finale. Affollamento, spaziatura e forma di arcata finale, inclusa la gestione del piano occlusale, rappresentano i principali punti chiave in questa fase. La maggior parte della gestione del piano occlusale è fondamentale per raggiungere l'occlusione pianificata finale. |
Orthodontic treatment in permanent dentition involves four major goals : soft tissue esthetics, TMJ and muscles health, functional occlusion and long term stability. In order to establish a systematic approach to all the different malocclusions, our protocol defines fives sequential steps. First step “TMJ AND MUSCLES EVALUATION”: TMJ and muscles are evaluated in order to identify any disfunction and / or any altered condylar position in the glenoid cavity. This is should be the starting point of any orthodontic treatment. Muscles health and a proper condylar position must be established before defining the planned final occlusion. Second step “SKELETAL FRAME EVALUATION, RESIDUAL GROWTH PATTERN, MACRO ESTHETICS”: Skeletal frame evaluation and residual growth pattern are the two major factors that must be integrated while planning the final dental occlusion setup. An unfavorable growth can interfere with treatment biomechanics and lead to a not satisfying final result. Growth direction and intensity must be clearly defined before any orthodontic procedure. Third step “MINI ESTHETICS EVALUATION AND ANTERIOR TEETH SETUP”: Mini esthetics involves evaluation of lips at rest and while smiling. Lips must surround teeth like a frame does with a picture. For this reason lips must be evaluated always before teeth. Dental setup starts identifying front upper and lower incisor position, including antero-posterior position, torque and vertical position. Secondly, dental midlines, gingival exposure, smile arc, occlusal plane (pitch, cant, roll) are defined. Dental setup finishes identifying posterior teeth occlusion. Fourth step “MICRO ESTHETICS”: Micro esthetics involves evaluation of tooth shape and tooth to tooth and tooth to arch proportions. Periodontal tissues are secondly analyzed to establish any need of tissue reduction or augmentation. Fifth step “OCCLUSAL PLANE AND POSERIOR TEETH SETUP”: Last step puts together all the previous information to complete the final occlusion. Crowding, spacing and final arch shape including occlusal plane management represent the major key points at this stage. Most of all occlusal plane management is crucial in order to achieve the final planned occlusion. |
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Dispositivi occlusali di riflesso o di svincolo | Reflex or retraction occlusal devices | |
Classificazione In base a quanto sottolineato, è consigliabile classificare tali apparecchi come se- gue: dispositivi occlusali di riflesso o disvincolo dispositivi occlusali di equilibrio o distabilizzazione dispositivi occlusali diriposizionamento dispositivi occlusali definitivi o di lungoimpiego La loro funzione principale è quella di intervenire a livello neuro-muscolare modifi- cando i contatti dentali anormali ed i movimenti “viziati” della mandibola. Idispositiviocclusalidiriflessosonocontroindicatiinpazientiaffettida:dislocazioni posteriori dei condili, artrosi e modificheanatomo-strutturali. Altresì trovano largo impiego in soggetti con: miopatie dovute ad interferenze occlusali; mioartropatie scatenate da situazioni stressantio da disturbi nella sfera psico - affettiva. |
Classification On the basis of the foregoing, it is advisable to classify these devices as follows: • reflex or retraction occlusal devices • occlusal balance or stabilization devices • occlusal repositioning devices • definitive or long-lasting occlusal devices Their main function is to intervene at the neuro-muscular level by modifying the abnormal dental contacts and the "spoiled" movements of the jaw. Reflex occlusal devices are contraindicated in patients with posterior condylar dislocations, arthritis and anatomical-structural changes. Also they are widely used in subjects with: • myopathies due to occlusal interferences; • myartropatie triggered by stressful situations or disturbances in the psycho-affective sphere. |
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La disgiunzione rapida del palato | Rapid disjunction of the palate | |
È un intervento prettamente ortopedico e praticato attraverso un dispositivo di natura fissa messo in opera esclusivamente per tale fine: il cosiddetto disgiuntore o espansore rapido del palato. Esso è applicato in pazienti affetti da endognazia mascellare, ove lo specialista ri- scontra appunto una contrazione trasversale della struttura osseo-basale del mascel- lare. È questa un’indagine anamnestica di facile esecuzione in quanto tale deficit si evidenzia visivamente attraverso l’osservazione del palato che nella fattispecie si pre- senta di forma ogivale, quindi stretto e profondo. In ortodonzia l’utilizzo di questa tecnica trova un largo uso, proprio per gli effetti benefici e riscontrabili principalmente: - nella ridotta collaborazione delpaziente - nei risultati stabili neltempo - nella velocità di esecuzione deltrattamento A riguardo, proprio per sottolineare la versatilità applicativa del disgiuntore, basti pensare che esso è consigliato sia nelle II Classi con micrognazia mascellare che nelle III Classi caratterizzate da endognazia mascellare, inquest’ultimo caso,in associazione alla maschera di Delaire. |
It is a purely orthopedic operation and practiced through a device of a fixed nature put into place exclusively for this purpose: the so-called rapid breaker or expander of the palate. It is applied in patients suffering from maxillary endognathism, where the specialist finds a transverse contraction of the osseous-basal structure of the maxilla. This is an anamnestic investigation of easy execution as this deficit is visually evident through the observation of the palate, which in this case has an ogival shape, therefore narrow and deep. In orthodontics, the use of this technique is widely used, due to the beneficial effects that can be found mainly: • in the reduced collaboration of the patient • in results stable over time • in the speed of execution of the treatment In this regard, just to underline the applicative versatility of the disjunctor, just think that it is recommended both in the II Classes with maxillary micrognathia and in the III Classes characterized by maxillary endognathia, in the latter case, in association with the Delaire mask |
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I dispositivi ortopedici-funzionali | Orthopedic-functional devices | |
“La funzione modella la forma”. Questo concetto enunciato da Moss nel 1968, relativo alla matrice funzionale, rac- chiude tutta la filosofia terapeutica degli apparecchi funzionali. L’azione di tali dispositivi, infatti, è mirata a contrastare, sfruttare e rieducare la mu- scolatura oro-facciale e non, come avviene per i dispositivi meccanici, agendo diretta- mente sui denti. Dall’inizio del secolo (a quegli anni risalgono i monoblocchi di Robin e Andresen, precursorideipresidifunzionali)adoggilaloroevoluzioneèstatacostanteeprogres- siva, tanto da porli in una posizione di primo piano nel panorama ortodontico mon- diale. I clinici che più di altri hanno contribuito a tale successo,sono stati ilprofessor Frankel con il regolatore di funzione e il dr. Balters con il Bionator. Entrambi sono divenuti ben presto dei punti di riferimento, influenzando e stimo- lando, successivamente altri autorevoli autori. |
"The function shapes the shape". This concept enunciated by Moss in 1968, concerning the functional matrix, encompasses all the therapeutic philosophy of functional devices. The action of these devices, in fact, is aimed at opposing, exploiting and re-educating the face and non-muscular muscles, as happens with mechanical devices, acting directly on the teeth. Since the beginning of the century (the monoblocks of Robin and Andresen, precursors of functional garrisons, date back to those years) to date their evolution has been constant and progressive, so much so that they have placed them in a prominent position in the world orthodontic panorama. The clinicians who most contributed to this success were Professor Frankel with the function regulator and dr. Balters with the Bionator. Both soon became landmarks, influencing and stimulating, then other authoritative authors |
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